Il bene della lettura

Ieri 24 marzo era la Giornata nazionale per la promozione della lettura, abilità importante e non abbastanza praticata cui dedico oggi il mio post. Quando insegnavo, venivano spesso ricordate le quattro abilità di base da fare conseguire agli alunni: ascoltare, parlare, leggere, scrivere. Non so se sia casuale l’ordine in cui sono declinate. Oggi mi sembrano abbastanza ridimensionate per importanza, rispetto a quando ero alunna/studente io, in una società mutata e complessa, avanzata per certi aspetti ma impoveritasi per altri. Le abilità di base sono state soverchiate da altre abilità, si impara e si disimpara nello stesso tempo. Ritorno alla base, con note personali. Da bambina leggevo moltissimo, adesso scrivo molto, leggo abbastanza ma non quanto vorrei. Più che consumare produco; alla mia “ragguardevole” età, mi concedo il lusso di fare ciò che mi piace di più. Ho letto l’ultimo romanzo a Natale e ho un paio di saggi per le mani. A proposito di lettura, ammiro chi segue dei corsi di recitazione e poi dona a chi ascolta il piacere di essere coinvolto in un abbraccio emozionante di parole dosate nel tono, nel ritmo e nella velocità. È quello che succede durante eventi culturali di incontro con l’autore. Cade a fagiolo la presentazione del mio ultimo DOVE I GERMOGLI DIVENTANO FIORI, oggi alle 16.30 in sala consiliare a Cavaso del Tomba. Siete tutti invitati, racconto com’era la scuola negli Anni Sessanta, come insegnava Enrico Cunial, il mio maestro con baffi, manicotti e un gran cuore. Non un romanzo ma un mix di generi: biografia, autobiografia, interviste, documentazione storica, galleria fotografica, con il dipinto Ruralità poetica dell’artista Noè Zardo in copertina. Una lettura a più livelli per un tuffo nel passato da cui riemergere rinvigoriti.

4 pensieri riguardo “Il bene della lettura”

  1. Ieri, 24 marzo, è arrivato al Cavanis di Possagno Sgardoli, scrittore veneto di gialli soprattutto per ragazzi: non è il mio genere preferito ma ho visto gli studenti delle medie ascoltarlo attenti: bevevano quello che diceva. La lettura si diffonde….

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