Mi sono occupata di Joséphine Baker (Saint Louis, 3.06.1906 – Parigi, 12.04.1975) anche in passato. Avevo trovato intrigante il mix di arte, sensualità e umanità che incarnava, oltre al fatto di essere di origine creola afroamericana e amerinda degli Appalachi. Se non ricordo male, ha adottato dodici bambini, il che è tutto dire. Considerata una delle più grandi artiste del XX secolo e tra le più acclamate vedette di Parigi, dal 30 novembre (ieri) è tra gli “Immortali” di Francia, insieme a 75 uomini e 5 donne. Ieri la cerimonia al Panthéon con il Presidente Emmanuel Macron, massimo riconoscimento assegnato alle persone che hanno segnato la storia del Paese. Ricordata soprattutto per gli spettacoli dove danzava quasi nuda e con il gonnellino di banane (per deridere il colonialismo), si è unita alla Resistenza contro il nazismo durante la Seconda Guerra Mondiale ed assieme a Martin Luther King è stata una storica militante anti-razzista. Nata poverissima nel Missouri, l’artista lasciò la scuola a 13 anni. Ottenne un posto in un musical a Broadway a 15 e si trasferì in Francia per sfuggire alla segregazione razziale. Due matrimoni falliti e 12 figli adottati da tutto il mondo: Akio, Jean-Claude, Brian, Marianne, Mara, Noël, Koffi, Luis, Jari, Moïse, Luis e Stellina che in un’intervista dice: “Una madre che ha apprezzato il rispetto e la tolleranza”. Altro che gambe (peraltro bellissime), ma testa e cuore. Se non è grandezza questa! Grande Joséphine!
Un’ artista dal cuore grande direi!!! E dopo la guerra era stata decorata per i suoi meriti patriottici!!! Una grande donna che meritava la sepoltura al Phanteon di Parigi.💐💐💐💐
"Mi piace"Piace a 1 persona
Assolutamente d’accordo! Grazie Lucia di condividere pensieri e sentimenti. Domani passo a prenderti, se disponibile. Ciao!💞
"Mi piace""Mi piace"