Sofia Goggia trionfa con la mano fratturata nella discesa libera bis di Saint Moritz Coppa del mondo di sci: Goggia è leggenda titola un video dell’impresa che mette i brividi. Operata il giorno prima a Milano, per la frattura scomposta del secondo e terzo metacarpo della mano sinistra, la 30enne bergamasca non si scoraggia, ritorna nella località svizzera, gareggia ed eccelle, con una capacità di ripresa (e di sopportazione del male, suppongo) incredibile. Esemplare prova di resilienza che mi fa riflettere su cosa significhi concretamente stringere i denti. Del resto ha il nome giusto, che la rappresenta. Sofia deriva dal greco ‘sophia’ (sapienza, saggezza) e nella mitologia greca, Sofia è appunto la dea della sapienza, cui sono associati il colore verde e la rondine come animale portafortuna. È facile unire questi elementi per dire che la campionessa… vola sugli sci come una rondine. Lei è il caso più recente di “convivenza con la sofferenza” ma non l’unico. Anni fa, durante una competizione di danza – mi pare sul ghiaccio – la donna, una cinese si ruppe un ginocchio e, ciononostante portò a termine il suo numero. Non mi sorprende che le infortunate siano donne, per vari motivi abituate a sopportare, ma ci saranno anche esempi maschili di altrettanto valore. Il tema della resistenza agli ‘urti’ della sorte può sembrare sgradevole, ma personalmente ritengo andrebbe riproposto, specie ai giovani troppo spesso sollevati dal peso della fatica. Nello sport, come in altri campi il successo non viene regalato, ma è frutto di impegno e sacrificio, cadute comprese. Sofia Goggia docet! (insegna)
La Goggia è una super donna ,non so come abbia fatto ma l’ impresa compiuta ha dell’ incredibile Speriamo solo non abbia compromesso la riuscita dell’intervento !!! E vai Sofia ,sei tutti noi!!!!!🤶💖🤩🤩
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Una donna veramente FORTE, dentro e fuori! 👍🌺
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