Compagni di viaggio

Una bella storia quella che ha per protagonista un cervo e Giovanni, un allevatore di capre che lo ha trovato abbandonato appena nato, sul greto del torrente Mallero, in Valmalenco (Sondrio). Per quasi due anni lo ha accudito, sviluppando con l’ungulato un legame particolare. Però la scorsa estate Bambi era stato prelevato dalle autorità e trasferito in una struttura idonea ‘per animali selvatici’. Ma Giovanni Del Zoppo non si è dato per vinto e con dei volontari dell’associazione Ecofaunistica Valmalenco ha realizzato una vera e propria “Casa di Bambi” immersa nel verde, che consentirà al cervo di stare vicino alla sua famiglia adottiva. La vicenda dimostra come sia possibile la convivenza tra specie ‘selvatiche’ e l’uomo. Mi viene da aggiungere che dipende dall’uomo e dall’animale. È chiaro che tra Giovanni e il cervo si è stabilito un feeling, cosa non scontata e ammirevole. Ad esempio, il detto “Essere come cane e gatto” riferito a due persone che non vanno d’accordo, a casa mia non ha avuto riscontro, perché hanno convissuto da sempre cani, gatti e perfino uccellini. Lo documentano le foto in bianco e nero della mia infanzia e i ricordi. L’ultima testimonianza di serena convivenza tra animali presunti ostili me l’ha offerta il cane Astro, mancato lo scorso luglio a 18 anni e gli ultimi gatti Fiocco e Pepe, allora di pochi mesi: mangiavano, dormivano e giocavano insieme. Situazione che riscontro anche altrove, dove gli animali sono accolti e allevati con amore. Talvolta mi arrivano dei video con cuccioli di uomo che interagiscono con quelli umani e non mi stupisco che venga utilizzata la ‘pet therapy’ in situazioni di disagio psico-fisico. Pare anzi che la particolare sensibilità di alcuni cani prevenga l’uomo nello scoprire l’insorgere di alcune malattie. Insomma, tutto concorre a considerarli compagni di viaggio su questa terra.

6 pensieri riguardo “Compagni di viaggio”

  1. La pet therapy è anche una strategia della letteratura per l’infanzia: i fumetti, almeno quelli tradizionali, soprattutto di Walt Disney, fanno interagire animali vestiti e parlanti da umani. E la favola funziona.

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  2. Convivenza tra animali selvatici e umani? Per me no.
    Mi rattrista il fatto che, in generale, nella vicenda della morte del giovane runner Andrea quest’ultimo sia una figura sbiadita, come in secondo piano: salviamo l’orso, assolutamente no abbattimento, è innocuo…e avanti.

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    1. Anch’io non so bene dove collocarmi, il clamore attorno all’orso è eccessivo…quasi fosse colpa del runner la sua triste fine. Di sicuro la campagna per il ripopolamento ha trascurato di occuparsi del seguito…vedremo se sarà messa qualche pezza o, meglio ancora se il dopo sarà costruito con rispetto dell’ambiente e delle creature tutte, umani compresi. Ciao cara, buon pomeriggio (anche se piove)! 🐌

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