Scontro generazionale

Sospeso da scuola, la mamma lo prende a schiaffi: il 16enne la denuncia ai carabinieri per maltrattamenti è il titolo di un articolo che leggo online e e poi sul quotidiano al bar, che fa il paio con quanto trattato sul post di ieri, riguardo le problematiche giovanili. La vicenda è accaduta nell’alta padovana; il ragazzo, italiano, era già stato sospeso in precedenza e denunciato per furto, porto d’armi, spaccio e ricettazione. Da madre solidarizzo con la madre che ha reagito d’impeto all’ennesima ricaduta dell’indomito figlio che pare abbia intrapreso la carriera sbagliata. Certo bisognerebbe sentire anche lui, i servizi sociali, i compagni, i professori, il resto della famiglia. Assodato che fare il genitore è un compito arduo, credo che anche il tempo per intervenire faccia la differenza: a 16 anni è molto oltre, anche se ‘Mai dire mai’. Non so se in una casa per soggetti difficili, con operatori specializzati il giovanotto, minorenne, troverà pane per i suoi denti. Si dice che le violenze nascano in famiglia: lui dal ceffone si è difeso alla grande, ma chi difendeva la madre dalle sue provocazioni? C’è tanta carne al fuoco, alimentata da episodi simili, fors’anche ripetuti per emulazione. Lo scontro generazionale non è una novità, però oggi si è allargato, gettando nello sconforto soprattutto i genitori. Vero che i modelli positivi scarseggiano, i giovani sono bombardati da stimoli che li illudono la vita sia una passeggiata lineare anziché un percorso a curve e che il sacrificio sia un retaggio del passato. Diverse volte mi sono detta fortunata, per non avere più responsabilità educative in servizio scolastico dove navigano a vista diversi insegnanti, di varie età. Quando mi capita, se invitata a scuola dico la mia, però col distacco garantito dalla ‘periferia pensionistica’. E poi parlano i miei scritti. Collegata con l’argomento odierno è la scuola primaria, il luogo DOVE I GERMOGLI DIVENTANO FIORI, che è il titolo della mia ultima opera letteraria. La presenterò a breve, sabato 25 marzo, ore 16.30 in Auditorium a Cavaso del Tomba. Siete tutti invitati!

4 pensieri riguardo “Scontro generazionale”

  1. Certo che questa mamma era in una situazione molto difficile con un figlio di 16 anni, che non lo vedo ne bambino ne ragazzino ma al giorno d’oggi direi adulto come mio nipote. A proposito sono anche zio, come avevi pensato; ma sono NONNO di un ragazzo di 21 anni e uno di 16.
    Sicuramente sarebbe dovuto intervenire il mio nonno Bepi che queste cose le risolveva con la sua legge cioè rispetto e se non la rispettavi aveva il frustino e se correvi troppo forte mi pescava il giorno dopo quando meno me l’aspettavo e non c’era mamma e papà altrimenti era replica.
    Anche ieri ho avuto un incontro con quello di 16 anni ed è talmente maturo che io mi vedevo così a 25 anni.
    In primo luogo, i genitori devono ricordare che i figli sono individui e possono avere opinioni diverse dalle loro. Quando si tratta di ribellione, è importante ricordare che la comunicazione è fondamentale.
    I genitori devono parlare con i figli in modo calmo e rispettoso, ma bisogna partire già da bambini dando loro la responsabilità di quello che fanno ma soprattutto quello che vogliono. Non si può pretendere di regalare tutto senza niente in cambio, altrimenti i genitori sono fregati, si trovano con delle persone viziate, cosa che penso sia accaduta per la mamma che è stata denunciata. Se necessario, è possibile chiedere aiuto a uno psicologo o ad uno specialista per aiutare la famiglia a capire e gestire la situazione.

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