Sanità e Vecchiaia

Stamattina sono un po’ stanchina (la rima è uscita da sé), forse perché la caldaia va continuamente in blocco, forse per il cambio stagionale. Anche Lara, la mia fedele parrucchiera dice che i capelli ne risentono, specie i miei che sono lunghi. Vado a fare la spesa, come di consueto il primo giorno della settimana. Davanti a me spinge il carrello un’anziana sui novant’anni, incurvata sul manubrio come fosse un deambulatore. Noto che i piedi sono rivolti all’interno, misura molto piccola, un probabile 35 di scarpa, seguita a distanza da una ragazza (ma forse è una giovane donna, con gli anni non ci azzecco). l’Italia è un paese di vecchi e ci contendiamo il primato della longevità col Giappone. Bene, ma come ci arriviamo a questo traguardo? Come affronterò io la situazione tra una decina d’anni? Ovvio che cerco di tutelare la mia salute, non per nulla a scuola nominavo spesso l’articolo 32 della Costituzione Italiana che ribadisce essere la Salute un bene individuale e collettivo. Però il Servizio Sanitario Nazionale è in grave sofferenza: basti pensare alla situazione dei Pronto Soccorso e alle straordinarie attese di chi vi ricorre, pazienti e loro familiari sottoposti a stress inauditi. Leggo su Il Gazzettino di oggi lunedì 27 marzo che a breve molti medici in provincia andranno in pensione e c’è il problema di dividere gli assistiti tra i laureandi in medicina. Butto l’occhio sui programmi della sera e mi stuzzica la domanda: Curarsi è ancora un diritto? che introduce la puntata di PRESA DIRETTA di stasera su Rai 3 delle 21.20, che mi propongo di seguire. Cicerone scrive a 63 anni il De Senectute (Sulla Vecchiaia) dove afferma che la vecchiaia non va vista in modo negativo ma accettata con serenità, sfruttando le attività dell’anima: la conoscenza e l’esercizio della virtù (per la cronaca, lui muore ammazzato l’anno dopo, nel 43 a. C): parole bellissime! Però tra il dire e il fare…ognuno ci deve pensare a tempo debito, confidando nella buona sorte. 🍀

4 pensieri riguardo “Sanità e Vecchiaia”

  1. Dai dai Ada non ci pensare sono cose del futuro ed il futuro è invisibile di conseguenza non è un problema …
    Ho avuta la stessa sensazione di stanchezza ieri e così questa mattina ho ricominciato con la palestra, dopo due ore ero veramente sfibrato ma contento di avercela fatta, poi una ricerca mi ha suggerito :
    1.Iniziare un programma di esercizi di stretching per aumentare la flessibilità e la forza muscolare
    2. Apportare modifiche alla dieta alimentare per bilanciare l’apporto nutrizionale
    3. Incoraggiare l’esposizione alla luce solare per aiutare a regolare i ritmi circadiani
    4. Assicurarsi che siano ben idratati, bere molti liquidi
    5. Migliorare la qualità del sonno con rituali di sonno appropriati
    6. Mantenere una routine di esercizio regolare
    7. Incoraggiare l’inattività fisica quando necessario
    8. Fornire sostegno emotivo e sociale
    9. Pianificare attività all’aperto per godersi l’aria fresca e la luce del sole
    10. Fare un check-up medico per assicurarsi che l’anziano sia sano
    Mi piace la numero 10
    Mi ricordo la Nonna Egilda che mi disse nonostante la mia tenera età ” Ceo so stufa de viva”
    C’è l’ho ancora davanti agli occhi, non vedevo assolutamente che ci poteva essere la fine della vita, e non capivo perchè ???
    Gli ero molto affezionato, era un punto di riferimento straordinario.
    Mi diceva come rubare lo zucchero per fare ” sbatoeto” o ” casatea” o “sopressa” cose che il nonno teneva chiuse a chiave mentre lei di nascosto dal nonno mi dava la chiave !!!
    Stanca di vivere; adesso che ho dieci anni più di quelli che aveva Lei allora riesco ad immaginare che potrebbe essere afflitta da una profonda tristezza o depressione. Potrebbe anche essere esaurita da una vita piena di responsabilità o da una vita fatta di sacrifici, ha avuti dieci figli, senza che le sia stato dato nulla in cambio.
    Mio padre mi diceva che non ha mai visto lavorare mio nonno.
    La nonna potrebbe aver perso la speranza di avere una vita migliore che sicuramente desiderava.
    Potrebbe anche essere infelice perché non riesce più a fare tutte le cose che una volta amava fare. Potrebbe anche sentirsi impotente di fronte alla malattia la stessa che ho io adesso.
    Allora Ada dovremmo essere felicissimi di quello che stiamo vivendo, pertanto wiwa la Wecchiaia

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    1. Una roccia, nonna Egilda! Dieci figli…pazzesco! Interessante anche il programma pro anziani in dieci punti…un dubbio sul numero 7: Attivare l’inattività fisica quando serve, significa non strafare? Sono d’accordo, io sono cinquanta e cinquanta, metà per l’esercizio e metà per il riposo…che è solo fisico perché il cervello è sempre in movimento…pare! Adesso sono in poltrona relax e ti sto rispondendo. Tranquillo che sono… tranquilla, quasi felice! Voglio gustare i bagliori del tramonto! C’è tempo per morire! Ciao coetaneo in gamba! Stai bene! 💪🌻🍀

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