Giornata Mondiale della Poesia, oggi 21 marzo in coincidenza con il risveglio della natura e in ricordo di Alda Merini, nata a Milano il 21 marzo 1931 (dove muore il 01.11.2009). È stata istituita dall’UNESCO nel 1999 per celebrare una delle “forme di espressione e identità culturale e linguistica più preziose dell’umanità”. Ringrazio il gentile amico e compagno del Liceo Amedeo Michele di avermelo ricordato, perché la poesia è una silenziosa compagna anche delle mie giornate, riempite pure dalla prosa. Mi impegno a produrre qualcosa di dignitoso in questo ambito, ma oggi rubo la definizione che ne dà Paul Celan: Io non vedo alcuna differenza di principio tra una stretta di mano e una poesia. Quindi una giornata dedicata alla promozione della poesia in tutto il mondo, da declinarsi non solo in versi, ma con qualunque forma espressiva che coinvolga le emozioni. Nata prima della scrittura – si pensi ai cantastorie – è una forma di comunicazione universale, capace di veicolare un messaggio di pace e di dialogo tra i popoli. Quando insegnavo, i poeti ermetici consentivano di calarsi nella realtà dolorosa della guerra più rapidamente che considerando i fatti sul libro di storia. Avevo una predilezione per Umberto Saba (Trieste, 9.03.1883 – Gorizia, 25.08.1957) per la semplicità del suo dire e per non appartenere ad alcuna corrente letteraria: il mio modello di riferimento! Durante un’uscita didattica con le classi terze, siamo stati a vedere la sua libreria antiquaria a Trieste. Nel privato, apprezzo molto chi sa esprimersi in poesia, senza bisogno di esibire una ‘patente’ e sono diverse le persone a farlo, sia uomini che donne. Oggi stringo idealmente la mano a ognuna di loro e brindo ad Apollo, Dio delle arti e della poesia. 🥂
È vero, per essere poeta non occorre avere nessuna patente. Poeta lo si è, in assoluta Libertà.
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Grazie di averlo puntualizzato! 👍🌺🌝
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La poesia ,quante poesie imparate a memoria durante il mio percorso scolastico.Alcune le ricordo ancora fanno parte del mio bagaglio culturale e ringrazio i miei insegnanti per avermele insegnate.💐💐🌷💖💖🤝🤝
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Quando i maestri erano obbediti (sebbene temuti)…anche il mio di quinta, il sabato assegnava la poesia a memoria! All’esame di terza media mi chiesero la Preghiera alla Vergine di Dante, da una dozzina di poesie assegnate a memoria… però l’attrazione per il genere è arrivata tardi. Anche se “Non è mai troppo tardi” per fare belle scoperte. Buone cose, a stasera! 🌺🧡🍀
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Inconsciamente ho odiate le poesie a scula in particolare alle elementari mi portavano via impegno e gioco.
In realtà, penso di non aver odiato le poesie. Forse avevo semplicemente trovato difficile comprenderne il significato o non ero abituato a come venivano insegnate.
Se mi fossi concesso di prendere più tempo per apprenderle e magari con l’aiuto della maestra RICALDONE più paziente, avrei potuto apprezzarne il fascino e la bellezza. Con un po’ di pratica, avrei potuto scoprire di amare la poesia e imparare a scrivere la mia . Ma la Olga, la mia cavalla e Chino il mio cane erano troppo importanti
Il mio cantastorie preferito era mio nonno
era un grande cantastorie veramente non le cantava ma le raccontava.
Era sempre pronto a raccontare storie divertenti e coinvolgenti a tutti quelli che gli stavano intorno anche ai grandi d’inverno alla sera sulla stalla la caldo stavano zitti ed in silenzio ad ascoltarlo.
Raccontava storie sui suoi amici, sui suoi viaggi, ha viaggiato molto per via della guerra da Treviso a Padova che per me erano vicino alla luna; sulla sua vita e sui suoi sogni.
Era un contastorie molto dotato ed era sempre pronto a condividere le sue storie con chiunque volesse ascoltarlo. Era anche un grande ascoltatore, che amava ascoltare le storie degli altri in effetti anoi bambini ci faceva inventare quello che sognavamo e lo riempiva di metafore e visioni che per me erano vere, io avevo sempre il cane e il cavallo in mente ed è uscita la storia del cavallo dai sette colori che ancora ricordo. Era anche un grande maestro, che amava insegnare ai bambini storie interessanti e divertenti eravamo in 12 noi bambini. Amava anche aiutare gli altri a capire le storie che raccontava, spiegando loro i significati più profondi delle storie. Capivo nonostante la mia giovane età che lui sapeva più di tutti, peccato che era cosi condizionato dalle sue esperienze tanto che un giorno gli ho rotto una gamba. Ai ai ai che birichino
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Beh, io ti invidio tuo nonno, la cavalla e il cane! Adesso è chiaro da chi hai preso: complimenti al cantastorie di casa e a te che ce ne parli! Come specchio io avevo mia nonna materna Adelaide, che però si teneva tutto dentro dopo che perse di tifo le due figlie femmine, di cui porto il nome di Ada…ma di sicuro ho ereditato il suo amore per la lettura e le sono grata. Bei personaggi, i nostri nonni! Una poesia in carne e ossa, fatta di lacrime e silenzi, da onorare e ricordare! Ciao ex birbante! Buon pomeriggio!🖐️
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Scrivere una poesia …dar spazio all’anima, che si manifesta usando le sue corde più intime, più personali. È una confessione.
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Molto bella anche la prosa poetica che condividi: grazie, buone ‘confessioni’! 👍
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Son di nuovo qua. Pensando alle poesie affiorano alla mente quelle che scrivevo nei miei anni più giovani, quando ero innamorato. Sopravveniva un modo nuovo di vedere e di sentire, si entrava in una nuova dimensione. Facciamo un esempio:
“Ho fatto un sogno
Non sentivo quel che dicevi
Ma la tua voce.
Non vedevo i tuoi vestiti
Ma la tua essenza.
L’AMORE vede oltre la parvenza,
Ode oltre le parole.”
Ecco fatto, una piccola ricerca del tempo perduto.
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Tempo perduto…e per fortuna ritrovato! Complimenti, testo lieve e intenso! 🌺
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