“Sono come una barca alla deriva nell’oceano”, parole toccanti di ‘Mario’, in realtà Federico Carboni, 44 anni, il primo caso di suicidio assistito in Italia. Ha lasciato una lettera per congedarsi prima di essere “finalmente libero di volare dove voglio”. Giuro che mi costa scrivere riguardo un argomento tanto doloroso come quello del fine vita, ma lo faccio da libera cittadina, augurandomi che i politici ne discutamo una volta per tutte, senza nascondersi dietro a un dito, come fatto finora. Da Eluana Englaro ne è passato di tempo, però manca la legge sull’argomento ed è addirittura stato inabissato il referendum al riguardo. Ovvio che parlare di morte non sia piacevole, ma nemmeno scaricare situazioni di indicibile e irresolvibile sofferenza. Esempi ce ne sono, purtroppo, senza contare che l’ultima vittima ha dovuto sborsare € 5000 per la macchina che gli ha somministrato il farmaco per andarsene…incredibile! Eppure l’uscita di scena non è un argomento nuovo, ne parlavano addirittura gli antichi. Vado a braccio e cito il De Senectude (Sulla vecchiaia) di Seneca, di cui riporto una frase, curiosamente stampata su una tovaglietta del ristorante Santo Stefano a Bibione dove soggiornai anni fa: “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”. Ecco, il punto dolente è la mancanza di consapevolezza, ignorare ciò che potrebbe accadere: magari comprensibile se si tratta di un giovane con tutta la vita davanti…ma non se coincide con la delega del legislatore (pagato da noi) che mette la testa sotto la sabbia, perché l’argomento scotta. Abbiamo tutti lo stesso destino, da percorrere su strade per alcuni comode, per altri accidentate. Il Faro che dovrebbe illuminarci nelle situazioni di emergenza è ostinatamente spento. È ora di fare luce.
Legiferare su un tema di questa portata nella “sede staccata del vaticano”? Ma stai scherzando Ada?
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Libera chiesa in libero stato non significa nulla?
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Hai ragione Ada, è ora di fare chiarezza sul tema del suicidio assistito. È giusto aiutare una persona che soffre su un letto d’ ospedale ed è cosciente , decidendo
di lasciarsi morire ….?…. Anche se la mia fede dice di no,io approvo il desiderio che hanno queste persone e quindi lo Stato deve rendere possibile tutto questo, senza andare all’ estero o peggio sborsare fior di quattrini per attiavare queste volontà. Buon pomeriggio a voi lettori!!!!!😊😊😊
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Sei sempre equilibrata e dalla mia parte, cara Lucia! Sperando di non averne bisogno, una legge al riguardo è segno di civiltà. Grazie, a dopo…🌻
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È senz’altro doveroso e direi addirittura urgente legiferare…ma quanti anni sono passati dal caso Englaro? Non riescono? Invece di promuovere il referendum del 12 u.s. ci facciano esprimere su questioni fondamentali. Il quorum si raggiunge!
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Il tuo dire non fa una piega! Chissà che si muova qualcosa, sarebbe ora! Buon pomeriggio 👋
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