Mentre sono in cucina, assisto alla cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici di Tokyo, dove si esibiranno 113 atleti in 22 sport. Sfila il folto gruppo italiano, capitanato da Bebe Vio e Federico Morlacchi. Fa un certo effetto vedere tanti gruppi con atleti in carrozzina, oppure con varie disabilità, impegnati in svariate discipline, sorridenti e presumo orgogliosi di esserci. Lo speaker dice che lo stadio di Tokyo è il luogo dove la disabilità è un attributo e cita l’autobiografia di Rita Levi Montalcini “Elogio dell’imperfezione”, che ho letto con interesse tempo fa. A parte la mia simpatia per il Paese del Sol Levante, le 40 medaglie riportate dagli atleti azzurri nelle Olimpiadi appena concluse sono un valore aggiunto allo spettacolo, che mi propongo di seguire. È chiaro che questi atleti hanno una marcia in più, per aver saputo trasformare un limite in un punto di forza, in barba a pregiudizi più o meno velati ancora serpeggianti. Quando ero in servizio, ebbi per collega un’insegnante ipovedente che aveva una scioltezza espositiva invidiabile e in svariate occasioni ho dovuto ricordare ai miei studenti che tutti siamo deficienti (da deficere = mancare, “complimento” abusato tra loro), in qualcosa: spesso in buona educazione e solidarietà. Fare è più difficile di parlare, per cui anch’io approfitto delle Paralimpiadi per fare un po’ di autocritica. Auguri di soddisfazioni a tutti gli atleti.
Veramente auguri a tutti gli atleti che fanno della loro disabilità un punto di forza per riuscire nello sport come nella vita a superare i loro limiti !!! Anch’ io seguirò queste paralimpiadi, tifando😊😊😊👍👍👍 x loro.Evviva lo sport mondiale!!!!!!
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Lucia, mi associo al tuo entusiasmo: lunga vita e grandi soddisfazioni agli atleti tutti, testimoni di forza, coraggio e disciplina! 🙌
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Ottimo esordio per i nostri Atleti che partecipano a questa seconda sezione delle Olimpiadi, bravi!
Anch’io oggi mi cimento in una disciplina sportiva: camminata veloce. Vado a vedere un vitigno biologico, con annesso spuntino e bicchierino, ino, ino!
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Brava Martina, mi unisco a te idealmente per la bicchierata… ma non per la camminata, causa artrosi. Però viaggio lo stesso, a modo mio spaziando per i contatti e i fatti quotidiani. Buonissimo po
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