Un paio di giorni fa ho postato un articolo su Gianni Rodari, nel centenario della nascita. Sulla scia del suo immaginifico pensiero, mi sono chiesta come avrebbe reagito al clima indotto dalla pandemia, pieno di tante restrizioni e rinunce, nel migliore dei casi. Lui riusciva a dire cose grandi con parole piccole. Ho immaginato di essere una sua allieva e mi è venuto quanto segue. Confido nella sua clemenza e in quella dei visitatori del mio blog. Buona domenica!
QUESITO A RODARI Che direbbe Rodari del clima creato dalla pandemia? Forse direbbe… Buttate via la fretta, gli sprechi la corsa smodata alla cosa confezionata! Dà più soddisfazione realizzare una creazione con le proprie mani animando il legno, la tela o la carta muta imbevuta delle vibrazioni dell’artista. La vita è come una pista dove ognuno intraprende una gara emozionante pericolosa, ma esaltante con la traiettoria giusta.
Non troverei domanda e risposta piu’ significative per questo momento.
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Grazie Martina, confidiamo in tempi migliori!
Buona serata
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A proposito di Rodari,ecco una sua poesia ,in questi tem
pi così complicati:Speranza.
Se io avessi una botteguccia fatta di una sola stanza vorrei mettermi a vendere sai cosa?La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente che non ha da campare
darei tutta la mia speranza senza fargliela pagare .
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Bellissima!
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