Non è proprio stagione di fragole, ma sono contenta che le mie piante in vaso continuino sorprendentemente a produrne. Durante il mio giretto mattutino, è una soddisfazione arricchire la mia colazione all’aperto, staccando qualche fragola rossa, che penzola dal fogliame e sembra che mi chiami per essere gustata. Il cane condivide con me questo bocconcino, perché gli piace la parte verde del colletto. Se non ci sono fiori da raccogliere per mettere in vaso, sono contenta lo stesso, perché ho ricevuto il mio regalo quotidiano dalla natura. Resistono i gerani, sebbene attaccati dalle lumache. Sboccia ancora qualche rosa, che tengo in conto prezioso. Tengo d’occhio una serie di vasetti di ciclamini, posizionati all’ombra sotto il glicine, in attesa che spuntino i fiori, altrove già fioriti. Peccato per l’uva fragola, che quest’anno ha dato forfait! Vorrà dire che aprirò la confettura fatta l’anno scorso e la spalmerò sulle fette di pane casereccio. Adesso che sono in pensione, posso permettermi il lusso di fare colazione, senza i minuti contati. Del resto, non è la felicità fatta di piccole cose? Se non è proprio felicità, è benessere, un parente di primo grado.