Col caldo i fiori soffrono. In compenso avanza la frutta di stagione. Ottima quella che matura sulla pianta e che si può gustare a metro zero. È il caso del susino cresciuto spontaneamente in giardino, tra il pesco selvatico e le lagerstroemie. Me ne sono accorta tardi, quando la pianta era già troppo cresciuta, per estirparla. E meno male! Adesso è una meraviglia, con tutte quelle gustosissime palline gialle che pendono dal ramo reclinato sul mio giardino. Susine della varietà “Gocce d’oro”, mi ricordano quelle, squisite, che mangiavo quand’ero bambina dalla zia in Friuli. Può essere che il passato ci metta qualcosa di suo per addolcire il presente, ma anche al netto della nostalgia questi piccoli frutti cresciuti dentro casa sono una vera delizia. E non sono i soli: si sono accomodati, in angoli differenti, un fico, un ciliegio, un sambuco che fanno buona compagnia alle piante da fiore. Con gli anni, lo spazio verde si è molto popolato, grazie anche ai contributi esterni della Natura. Che ovviamente ringrazio!
Che buone che sono le gocce d’oro! Ne abbiamo anche noi un alberello a casa in cortile, alto due metri e con pochi ma robusti rami, che a differenza del parente Santa Rosa, ogni anno ci regala un carico di gustosissimi frutti! E pensare che chiedono così poco le piante: una leggera potatura e qualche palata di letame!
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