Congedo di un giornalista

Non seguo molto la tivù, nel senso che non mi ritengo video dipendente. Ho i miei gusti in fatto di programmi televisivi e scelgo quelli che ritengo utili per me. Per esempio, sabato sera seguo su Rai3 quello condotto da Massimo Gramellini, garbato giornalista del Corriere della Sera. Per coincidenza, stamattina leggo sul Corriere l’articolo, a sua firma intitolato Curzio Maltese, la vita troppo breve di un fuoriclasse dedicato al collega morto prematuramente a 63 anni, milanese, allergico per i nuovi ricchi, nato in una famiglia operaia che “aveva talmente rispetto dei soldi che detestava chi li rubava come chi li ostentava”. Mi riprometto di approfondire la persona del giornalista di cui Gramellini afferma: Nessuno aveva la sua qualità di scrittura. Maltese era anche autore e conduttore televisivo. Dal mio canto, qual persona che ama scrivere, mi interessa chi fa la stessa cosa e magari provo a identificarmi. Però l’evento si presta per fare un’altra considerazione, riferita all’ambiente di lavoro dove serpeggiano non di rado ripicche e gelosie, piuttosto che apprezzamenti e solidarietà. Trovo costruttivo che un collega lodi un altro collega e ne riconosca le altrui qualità, tanto quanto riservargli delle critiche quando occorre. Certo dipende anche dal carattere della persona e dalle sue capacità relazionali. Mi viene in mente che la grande Oriana Fallaci era piuttosto spigolosa e difficile da trattare. Mi sarebbe piaciuto fare la giornalista in una redazione efficiente, con colleghi solidali. Credo che ciò sia successo a Curzio Maltese che conduceva uno stile di vita fuori dai riflettori, concedendosi buoni film – era appassionato di cinema – e qualche partita a flipper. Un capace giornalista, un uomo saggio ed interessante.

10 pensieri riguardo “Congedo di un giornalista”

  1. Mi ricordo il nome di Curzio Maltese ma sinceramente non ricordo la persona. Per un ex operaio come ero io che doveva almeno fare 12 ore al giorno non è facile entrare nel mondo che corre intorno per poter esaminarlo e capirlo. Non so se la riservatezza per una persona di quella capacità possa essere un fattore positivo, solo adesso che ho un po’ di tempo cerco di tenermi aggiornato e di capire chi scrive e che valore ha quello che scrive Nonostante la mia scarsa conoscenza. Presumo che non sia facile essere uno scrittore e soprattutto essere ascoltato. Ho visto famiglie che all’interno della loro casa non è che non c’era solo il giornale ma neanche un libro e non capisco e non so valutare di chi è e perché c’è questo vuoto che toglie la visibilità alla vita

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    1. Giusto stupirsi dell’assenza di cultura, che non si fa solo sui libri. A ben valutare, la cultura/il sapere è ciò che ci differenzia dagli animali: vale la pena di tenerci cara questa prerogativa e di non smettere mai di conoscere perché “So di non sapere nulla, rispetto al quanto che potrei sapere”, massima di Socrate, se non erro. Ciao, ex operaio acculturato! Buon pomeriggio! 👍

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  2. Confondere Maltese con Malaparte?Ma è morto prima del 60, prima ancora che Maltese nascesse. Ti prego, Ada, non far fare confusione…E poi, il Malaparte fascista come può essere scambiato con il Maltese europarlamentare di sinistra?

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    1. Certo che no! Ma la parte iniziale del cognome può trarre in inganno…e anche il nome, non comune in Italia (infatti Malaparte era di padre tedesco). Inoltre tutti e due facevano lo stesso mestiere di penna. Se sbaglio, tu mi tiri le orecchie e tutto si sistema, no? Ciao penna rossa/blu!

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