Film Rosso ISTRIA (Red Land)

ROSSO ISTRIA Ci sono dei film che andrebbero visti, a prescindere dal valore artistico, per la capacità di raccontare i fatti, specie se sottaciuti per decenni. È quello che si propone RED LAND (ROSSO ISTRIA), in onda su Rai 3, giovedì 9 febbraio, alla vigilia della Giornata del Ricordo. Premetto che non ero intenzionata a vederlo, perché immaginavo sarebbe stato come ricevere un pugno nello stomaco; poi il mio senso civico e la deformazione professionale di insegnante mi hanno convinta a sintonizzarmi sulla terza rete. Come previsto, non è stato un godimento, ma due ore e mezza di dolorosa rivisitazione di quanto successo in Istria, dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943: fascisti, comunisti, partigiani, titini… l’un contro l’altro armati, con vittime ignare della malvagità serpeggiante, come la studentessa Norma Cossetto, figlia di un funzionario fascista, attorno alla quale si muovono i fatti e le persone che finirà scaraventata in una foiba, come migliaia di altri sventurati. Una sorta di Anna Frank italiana, persuasa che il bene avrebbe prevalso. Come purtroppo non fu. Molte le scene indimenticabili, rese senza sbavature. Ho molto apprezzato la parte del professore, poi suicidatosi per non cadere nelle mani dei titini interpretata dal gigante Franco Nero. Di grande espressività Geraldine Chaplin nei panni della nonna che racconta. Se fossi ancora in servizio, sostituirei un paio di lezioni di storia – anche tre – con la visione di questo coraggioso prodotto italiano del 2018, diretto dall’italo-argentino Maximiliano Hernando Bruno, interpretato alla grande dai protagonisti delle amare vicende, regista compreso. Sulle foibe ho avuto l’opportunità di parlare a scuola; con gli studenti delle terze andammo anche a Basovizza, nel comune di Trieste, per rendere omaggio al pozzo minerario – monumento nazionale dal 1992 – divenuto luogo di esecuzioni sommarie di prigionieri da parte dei partigiani comunisti jugoslavi. In quell’occasione conobbi la struggente canzone contro la guerra 1947 di Sergio Endrigo che esprime tutto l’amore per la propria città abbandonata, a seguito dell’esodo giuliano dalmata, fenomeno seguente ai massacri delle foibe. Consiglio di sentirla, perché merita.

4 pensieri riguardo “Film Rosso ISTRIA (Red Land)”

  1. Ada, ciao ,mi ricordi il titolo della canzone di Endrigo ?So di averla ascoltata ma non ricordo il titolo. È forse : Canzone triste? Grazie e a domani per un’ altra serata dedicata al giorno del ricordo.Buon pomeriggio🌹🌹🌹

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  2. Impressionante il fenomeno degli infoibati. Mi sono persino apparsi in sogno i corpi legati l’un l’altro che precipitano negli abissi carsici…

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  3. Non ricordo che alle elementari ne alle medie mi sono state nominate le Foibe, solo alle superiori vennero messe nel programma, ma senza approfondire.
    Da ragazzo (17 anni ) ho vissuto per lavoro un anno a Trieste; ne sono ancora innamorato, ed è stato allora che mi resi conto della tragedia, in quanto gli esami delle superiori li ho fatti in privato e di solito studiavo seduto su una scala che scendeva la collina verso la città, dentro, nell’appartamento, c’erano altri operai che facevano troppo rumore:
    una ragazza mi aiutava e mi raccontò dei sui nonni persi alle foibe . L’Italia era Istria, Dalmazia e della Venezia Giulia, da quello che mi diceva c’erano Sloveni, Croati e Serbi compresi Italiani e non c’erano dispute prima dell’inizio della guerra.
    Mi diceva che la cosa è peggiorata quando gli Italiani si allearono con i Tedeschi e sempre da quello che mi raccontava non erano certo migliori delle S.S..
    Sapete bene chi erano quelle Bestie: Le SS erano l’organizzazione direttamente implicata nell’organizzare e rendere operativo ogni aspetto dell’Olocausto, in collaborazione con la Wehrmacht…
    La vendetta dei Sloveni è nata soprattutto a causa di quei comportamenti inumani. Inoltre, gli italiani si impegnarono attivamente nella repressione delle resistenze slovene, usando la violenza e la violazione dei diritti umani. Gli italiani hanno anche contribuito ad organizzare e sostenere le milizie collaborazioniste slovene.
    Non è stato certo piacevole sapere che ero un Italiano
    La legge della faida dice che chi fa un torto deve pagare con la stessa moneta. Se qualcuno usa una spada per ferire qualcun altro, allora pagherà con la stessa arma.
    Poveri Uomini ……

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    1. E pensare che non c’erano dispute prima della guerra! Come dire che la guerra genera guerra e non c’è limite alla perversione umana. Tu hai avuto una testimonianza diretta dalla ragazza che ti ha raccontato dei suoi nonni. Io sono stata a Trieste con le classi terze almeno un paio di volte, una città affascinante, sul mare, con la più bella piazza d’Italia! Sul frigo ho una calamita con impresso il castello di Miramare e poi sono molto legata al poeta Umberto Saba che lì gestiva una libreria antiquaria. Un desiderio da realizzare sarebbe di assistere a una Barcolana in ottobre dal vero. Beh, ti lascio con un pensiero che sa di…iodio! Ciao, buona serata! 🐠

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