Al supermercato

Ci sono delle cose che prima facevo volentieri e che adesso mi pesano, orientativamente dal quando c’è la pandemia, cioè da quasi un paio d’anni. Una di queste è fare la spesa, quella un po’ sostanziosa, non l’acquisto di uno/due prodotti che trovo in paese. Può essere che incida la recente convalescenza con annessa fisioterapia, ma di più un certo fastidio a passare da un reparto all’altro, alla ricerca di un alimento che la volta precedente stava da tutta un’altra parte. Spingere il carrello è abbastanza automatico e pure riempirlo di acquisti non previsti che catturano perché in sconto o altra mirabile offerta. Diciamola tutta: quando arrivo alla cassa, ho un po’ di ansia per aver fatto man bassa di troppe scatolette per il cane e di croccantini per il gatto, scoprendo che è aumentata molto anche la miscela per i canarini, importata dall’estero, non l’avrei detto! Però compero volentieri delle grosse arance tarocco, che stuzzicano le mie papille gustative e mi ricordano battute infantili su “cose tarocche”, cioè contraffatte. Mi sono imposta di essere più oculata, nel corrente anno e di limitarmi nelle spese, in considerazione che parecchi “beni” sono lievitati. Quando la cassiera mi comunica l’importo, considero che mi è andata bene, perché spendo comunque meno delle volte precedenti. La soddisfazione si accompagna all’illusione che potrei fare di meglio, razionalizzando la spesa che risponde pure all’esigenza di relazionarmi con del personale che conosco e confrontarmi con persone che fanno la stessa cosa e presumibilmente escono dal supermercato col mio stesso disagio di avere esagerato. Un rigurgito di nostalgia mi assale quando penso che da ragazza andavo nel negozio sotto casa con il libretto, dove il negoziante annotava con scrupolo gli acquisti che mio padre pagava alla fine del mese, con l’omaggio delle caramelle per me!

10 pensieri riguardo “Al supermercato”

  1. Tempi andati cara Ada quando si andava con il libretto ,si annotava e poi si pagava a fine mese.Ora il consumismo porta a spendere più del dovuto ,però io sono abbastanza brava : mi annoto le cose che mi servono e poi cerco sempre di attenermi alla lista .Così non compero cibi che poi in famiglia non consumiamo e di conseguenza non restano lì a scadere.Buon pomeriggio Ada ,almeno oggi c’è il sole.Ciao 👋👋👋😘😘

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    1. Brava Lucia, non avevo dubbi sulla tua organizzazione domestica! Io sono zero controllata e mi lascio andare, però ho intenzione di migliorare: già oggi è andata meglio… però non c’è più la poesia del passato! Pazienza, rimedieremo con altro, buon pomeriggio 🧡

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  2. Anch’io mi propongo di limitarmi e prendere solo il necessario.Ogni tanto esagero.Ora che tutto sta aumentando,tranne le entrate,bisogna stringere..per forza.
    Beh,credo che per noi che abbiamo conosciuto maggiori ristrettezze a inizio vita non sia così penoso.Non so invece per le nuove generazioni.

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    1. Saggia considerazione, cara Adriana. Mi dimentico spesso che appartengo a un’altra generazione…peraltro senza rimpianti, perché prevale il qui e ora. Grazie di commentare, buona serata! 👋

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  3. Cara Ada, qualche giorno fa mi sono recata in un tale IperTosano lungo la regionale Feltrina. Mi ci ha portato un mio figlio, il quale doveva fare delle commissioni nei paraggi.
    Non vedevo l’ora di venirmene via: stabilimento impersonale, catena di montaggio per riempire carrelli; io la poesia del passato la trovo nel negozio di paese e non credo di spendere molto di più. Anzi, ti dirò che mentre gironzolavo tra gli scaffali ho guardato i prezzi, alcuni che riguardano cose di prima necessità come la pasta sono più alti di quelli del mio supermercatino.

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    1. Bello il supermercatino, Marta, a misura nostra e non soltanto, mi auguro. Chissà che qualcosa di buono ritorni, alla fine di questo biennio travagliato. Noi possiamo fare il confronto con ciò che c’era e ci permettiamo di essere autocritiche, con l’occhio rivolto a un futuro benevolo. Buona serata e grazie sempre del contributo! 🥰

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  4. Io la spesa la faccio nel supermercato del paese , mai spesa grossa altrimenti rischio di imbucare qualche prodotto e trovarlo scaduto. È un ambiente piccolo e famigliare,ci vado volentieri c’è un bel rapporto di cortese simpatia con il personale. Ada tu è l’olio di riso Scotti che adoperi per i muffin o sbaglio? Squisiti quelli di oggi, mi sento viziata, continua pure così 😉😉😉👍👏🏻

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    1. Sì olio di riso Scotti dappertutto! Sono lusingata di viziarti e continuerò con piacere a stuzzicare il tuo (e altrui) palato. Quinto sarebbe contento di leggere il tuo commento, che mi ha fatto molto piacere: grazie mille!

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