Primo giorno di esami per la licenza media, prova quest’anno solo orale, che non significa semplificata: diversa, come diverso è stato l’anno scolastico, parte in presenza e parte da casa. I candidati presenteranno un elaborato multidisciplinare, che hanno preventivamente sottoposto alla commissione esaminatrice. Insomma, un’unica prova, senza gli scritti di Italiano, Matematica e Lingua straniera. Non ho nipoti in età scolare e sono fuori dal giro, ma di una cosa sono sicura: gli esaminandi proveranno la stessa emozione di quando io sostenni gli esami di terza media, che provo a ricordare. Se non ricordo male, tra gli scritti c’era anche una prova artistica: io feci un disegno che rappresentava il fondo del mare (non mi stupisco, data la mia simpatia per l’ambiente…) e sostenni anche la prova di latino. All’orale dovetti recitare l’ultima poesia dettata e imparata a memoria (allora si faceva) la Preghiera di san Bernardo alla Vergine, canto XXXIII del Paradiso dantesco, con incursione poi nelle tre guerre d’indipendenza. Fui licenziata con il nove (c’erano i voti) e un leggero ammonimento che avrei potuto fare di più! Mah, sono delle frasi superflue perché, se tornassi indietro, mi impegnerei un po’ meno e distribuirei le mie energie in vari settori, non solo in ambito scolastico. Essere impegnata a scuola mi è servito per la prosecuzione degli studi al Liceo classico, percorso strutturante, e poi per frequentare la facoltà di Lettere, da autodidatta all’università patavina, dove mi sono laureata a 23 anni, con 107/110: effettivamente avrei potuto fare un ultimo sforzo per rimediare il massimo… ma va bene così. Anche perché l’esperienza mi fa ritornare da pensionata a scuola, in quella più dura: lunedì prossimo, alle 17, presenterò il mio ultimo impegno letterario, il romanzo Il Faro e La Luce, nella biblioteca dell’istituto G.B.Brocchi di Bassano del Grappa (VI), in memoria del professore di Italiano Armando Contro che insegnò per un decennio a schiere di studenti volenterosi, me compresa. L’edificio non è più lo stesso, ma è rimasto intatto il prestigio che si è meritato nel tempo, grazie al servizio profuso da docenti e studenti.
Ricordi di scuola: la notte prima dell’esame orale feci un sogno che ancora oggi ricordo : mi vennero a chiamare a casa i miei compagni perché ero in ritardo.Che spavento presi al risveglio,per fortuna era solo un sogno : pensa te quanta ansia avevo quel giorno per
l’ esame orale ……..Buon pomeriggio!!!!
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Ti capisco e ti credo, cara Lucia! Il tuo sogno è stato premonitore… quanti esami nella vita! Però è obbligatorio affrontarli e superarli perché, come dice una famosa commedia, gli esami non finiscono mai! Buon pomeriggio!
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Brava Ada, in bocca al lupo per lunedì prossimo!
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Grazie Martina, intanto mi preparo e informo qualche compagno di liceo. Incrocio le dita…
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