La luce in fondo al tunnel

Leggo sul quotidiano che tra qualche settimana inizierà il piano vaccinale, su base volontaria degli Italiani. Io ci sarò, spero. Dopo tanti mesi vissuti col fiato sul collo, tra ansie timori e restrizioni, mi sembra una liberazione da accettare con la speranza di venirne fuori. Conosco i dubbi di chi esita, rispettabilissimi. Io mi fido degli scienziati che si occupano dell’efficacia dei vaccini e che non sono degli sprovveduti. Poi incrocio le dita e penso positivo (non senza qualche cedimento). Mi sembra lo spirito giusto per accogliere l’anno prossimo, che ci auguriamo tutti seppellisca questo drammatico 2020. Nello stesso giornale leggo la lettera di una persona affetta da una seria problematica che la costringe a lunghe degenze ospedaliere, impedendole di stare a casa, da dove molti domenica scorsa si sono allontanati, riversandosi in massa nelle piazze e nei centri commerciali. Tra l’altro per distrarsi e curiosare, più che per fare acquisti. Non ho argomenti per bacchettare nessuno, la situazione è complessa e penosa da tutte le angolazioni. Ma sono disposta a rinunciare al superfluo, a salvaguardia della mia e altrui salute.

6 pensieri riguardo “La luce in fondo al tunnel”

  1. Il tema del vaccino anti – covid sarà l’ argomento principale l’ anno prossimo.Io al momento sono dubbiosa e non lo farò finché non sarà testato su più persone.Perche’ con la mia patologia ,meglio che aspetti e consulti il mio specialista a tempo debito.Buona serata

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    1. La prudenza non è mai troppa! Comunque ci sono già molte persone “in prova” all’estero. Credo che dovrò aspettare la seconda chiamata ma quando succederà, non mi farò attendere. Intanto stiamo vigili e speranzosi… ciao, a domani

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  2. Il vaccino, speriamo arrivi veramente entro breve tempo, credo non saremmo fra i primi scaglioni convocati, intendo noi che ci scriviamo, considerata la nostra età e il nostro attuale ruolo sociale. Ho letto nei media, sentito dal Commissario Arcuri e anche da altri esperti che i primi ad essere vaccinati saranno gli Operatori Sanitari seguiti dai grandi anziani o da chi si trova nell’età di mezzo (55 enni); sembra che debbano valutare la gravità delle sindromi rispetto all’età, dell’ultimo periodo.
    L’Italia auspica una regia di coordinamento europeo al fine di partire con la vaccinazione nel medesimo periodo, a ciò ha fatto seguito la dichiarazione della Cancelliera tedesca che crede sia un po’ difficile perseguire questo obiettivo pur ritenendolo buono. Di sicuro lei lavorerà per averlo nel più breve tempo possibile. Ammiro la signora Merkel, è colta, è pratica e va dritta per la sua strada. Mi ha impressionato, circa due mesi fa, quando ha voluto portare in Germania il signor Navalny, russo, il quale pare fosse stato oggetto di avvelenamento in patria. Lo sta curando e non ho sentito alcuna critica nei suoi confronti, nessuno ha parlato, ne’ ha mosso un dito, nemmeno Putin, se non dire che non era stato avvelenato.
    Scusa per il fuori tema, sono fiduciosa nel vaccino.

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    1. Anch’io ammiro la Merkel e non è affatto fuori luogo citarla, nel contesto di ciò che avverrà. Che si sia presa cura del signor Navalny dimostra il suo coraggio e la sua umanità, non scontata in un politico. Mi conforta che anche tu sia fiduciosa nel vaccino, oltretutto non abbiamo altri paracadute! L’alimentazione è un buon sostegno… però non posso dire che il cavolfiore sia un ortaggio prediletto. Ammetto che l’ho comperato per il colore viola, che in pentola è diventato blu. Un piacere più per gli occhi che per il palato. Mi consolo immaginando il profumo delle tue pizzette! Ciao, a domani 💛

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      1. Virus e vaccino.
        Oggi con la pandemia e le conseguenti tragedie è tempo della responsabilità individuale e collettiva, intendendo quest’ultima compito della politica che deve guidare e gestire la popolazione sia per l’aspetto sanitario che per quello non meno importante dell’economia, in attesa del vaccino, anzi dei vaccini, perché di più di uno si tratta a seconda del processo seguito per realizzarlo e dei quali sembra essere stata verificata sia la sicurezza che l’efficacia al 90-95%, anche se rimangono poi dei dubbi se il farmaco ci tuteli sia dalla malattia che possiamo contrarre sia dall’infezione che potremmo ancora trasmettere e del tempo di immunità dal virus, domande alle quali né virologi né infettivologi ed epidemiologi hanno ancora dato risposte certe.
        Per assurdo le uniche certezze sembrano essere quelle di farneticanti negazionisti come quella maestra che si presenta in aula senza mascherina e la fa togliere anche ai piccoli allievi e posta sulla sua pagina facebook messaggi del tipo: “Malattie inventate, virus per fare soldi come i brevetti sui vaccini”, “I media non vi dicono dei morti da test sui vaccini.” e via con queste demenziali teorie. L’unica evidente certezza sono per il momento i numerosi contagiati, ricoverati e morti che solo ieri sono stati più di 800, 165 solo in Veneto dei quali molti nella nostra provincia che è la più colpita d’Italia.
        Per il momento dobbiamo ancora continuare ad osservare con responsabilità le norme prescritte: distanziamento, mascherine, igiene. Non esistono solo le zone gialle, arancioni e rosse sulla carta geografica, dobbiamo averle nella testa e comportarci di conseguenza dal momento che è dimostrato che OGNI CONTATTO E’ UN RISCHIO, perché come diceva il Manzoni a proposito della peste: “A chi tocca, tocca” e sono tragedie.

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      2. Bravo Piero, a ricordare che anche Manzoni si era occupato del problema… bisognerebbe ricordarlo ai tanti negazionisti che sproloquiano insensatamente. Sono d’accordo con te che non si scherza, non possiamo abbassare la guardia. Personalmente mi impongo di pensare positivo, confidando nella vaccinazione di massa che considero una zattera di salvataggio. Ma a remare dovremo essere noi! Grazie per il contributo e arrivederci!

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