A lezione da Natalina…

C’è una stanza a casa mia dove il sole si trattiene più a lungo ed è la camera di mio figlio (lui vive nell’appartamentino adiacente), adibita un po’ a studiolo e un po’ a fioreria. Posizionata a sud, si affaccia sull’orlo dove il generoso albicocco ha perso le foglie. È anche la stanza preferita da Puma, la gatta che non a caso si accomoda sopra il letto pieno di cuscini o sulla poltroncina vicino alla finestra dove curiosa impertinente il sole. Sulle mensole alle pareti si riposano diversi libri, parecchi cd e qualche pianta verde… anche le ultime talee di geranio ricavate dalle piante madri il 20 ottobre scorso (ho controllato sull’ adesivo posto sul vasetto). A colpo d’occhio è una stanza per me molto stimolante, perché ci trovo ciò che mi piace: luce, libri, fiori. Stamattina una sorpresa: è fiorita la Natalina che avevo trasferito dallo studio. Evidentemente le ha fatto bene godere di luce e tepore (qui tengo spento il termosifone). Il nome botanico della vivace pianta, che appartiene alla famiglia delle cactacee è difficile (Schlumbergera), perciò preferisco chiamarla col nome popolare, suppongo legato alla fioritura stagionale. La mia ha dei bellissimi fiori penduli, di colore fucsia e di forma stellare all’estremità dei peduncoli verdi, che si riproducono molto facilmente. Una sua simile si chiama Pasqualina, perché fiorisce a primavera. Ecco, i fiori che non hanno bisogno di cure sono quelli che mi sorprendono di più. Li abbandoni in un angolo e quando non te lo aspetti ti stupiscono con insperate fioriture. Chissà se madre natura vuole trasmetterci un messaggio, che in questo caso potrebbe essere: mai disperare, c’è sempre un’altra possibilità. Il linguaggio dei fiori è silenzioso ma educativo. La Natalina oggi mi ha proposto la sua esemplare lezione.

8 pensieri riguardo “A lezione da Natalina…”

      1. Mi permetto un fuori tema: “Il ricordo di Maradona”.
        E’ morto Maradona, forse il più grande della storia del calcio mondiale. Viene spontaneo il confronto con l’altrettanto grande Pelè, ma è enorme la differenza sia per lo stile di gioco sia come rappresentazione del campione. Pelè, ragazzo morigerato ed educato, ambasciatore nel mondo del calcio, raffinato, pulito, elegante; Maradona quasi un grandioso scugnizzo della Napoli che lo ha adottato, un calcio di invenzione, istintivo, non tatticismo ma spontaneità e fantasia. Maradona ha costruito le squadre in cui giocava: il Napoli e l’Argentina, era lui a dirigere l’orchestra ma non gli bastava, doveva essere lui e solo lui l’unico protagonista e per questo i suoi tifosi lo osannavano quasi fosse un dio.
        Oggi tutta Napoli lo piange perché è stato la più grande rappresentazione teatrale di questa città, ha unito tutti, dal povero al ricco dal proletario al borghese. Tutti uniti ora nel dolore e nello sgomento per aver perso il loro idolo .Sarà anche ricordato da tutti gli amanti del calcio per le emozioni che ha regalato e nessuno in questo momento vuole ricordare i risvolti negativi della sua vita e personalità. Una vita sempre all’eccesso, sregolata, fuori dalle righe tra donne, alcol e cocaina. Un calciatore dai piedi d’oro ma allo stesso tempo un gigante dai piedi d’argilla. Lo ricorderemo anche per questo: per la sua grandezza e allo stesso tempo per la sua umana fragilità.

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      2. Ok, Piero, apprezzo il tuo fuori tema.
        Purtroppo non capisco niente di calcio e Maradona mi suscitava fastidio per i suoi eccessi e per come trattava le donne. Con tutto il rispetto per il suo genio calcistico, credo che la sua fragilità umana fosse enormemente fuori dalle righe e pertanto non modello da emulare. Senza nessuna pretesa di condivisione. Buon pomeriggio!

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  1. Ada, una volta, inizio primavera, mi stavo accingendo a buttare la terra di un vaso da fiori, proprio all’ultimo momento l’ho rimestata con una cazzuola e sono emersi tre germogli pieni di vita. Ho pensato proprio che quando si dà tutto per perso arriva una soluzione, una possibilità……
    A proposito di Maradona, dispiace che se ne sia andato a 60 anni, ma non riesco a considerarlo atleta di riferimento per i giovani, contrariamente a Pelé.
    Devo anche dire che del mondo del calcio non mi sono mai molto interessata, a parte approfondire qualche particolarità su atleti che a volte occupano spazi rilevanti sui media.

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    1. Piero ci perdonerà, noi tifiamo per i fiori, anche quelli dati per spacciati! È una bellissima sorpresa scoprire la vita che si celava nascosta e ci sorprende con una invidiabile RESILIENZA, quella esercitata da tante donne del passato, silenziose e operative. A loro tanti bouquet ideali! Ciao cara, buona serata in compagnia dei fiori…

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  2. Concordo sulle sorprese che ci riservano le piante: ci si dimentica di averle là e loro, con tanta pazienza, ci stupiscono ogni volta! É sempre una tristezza dover hettare via una pianta morta o dover tagliare e bruciare una pianta malata. Proprio oggi abbiamo cominciato a provare a fare gli incalmi sul nostro susino Santa Rosa che da ormai 5 anni ci fa compagnia in cortile e da 4 non fa piú neppure una susina. Chissà che questa volta ce la faccia: in primavera non avevano preso.

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