Tra i molti fiori del mio giardino, coltivo anche una peonia rosata. Ci ho messo un po’ di tempo per conoscerla ed apprezzarla, incentivata dallo spettacolo offerto dal cespuglio di peonie di una mia amica. Oltre che bella, è anche profumatissima, di una fragranza non invasiva. Se piove a dirotto, purtroppo i fiori si piegano e sgualciscono presto. Viceversa, sopravvivono vari giorni in vaso. Chiamata anche rosa senza spine, nel linguaggio dei fiori ha vari significati, a seconda del colore. Io mi approprio di quello attribuitole quando è in fioritura: pace, parola bellissima! Se bastasse circondarsi di peonie, per allontanare gli effetti devastanti delle male azioni dell’uomo, il pianeta sarebbe un giardino incantato di peonie multicolori. Mi rammarica sentire l’aggiornamento delle disgrazie provocate, coscientemente o meno dall’uomo, dentro e fuori casa nostra, la nostra terra accogliente trasformata in discarica. La pandemia ci aveva messo sul chi va là, speravo che l’estate si portasse appresso il buon senso della prudenza e della vigilanza che taluni hanno mandato in ferie, per restare in tema vacanziero. Personalmente sono turbata e ritengo la pace personale legata a stretto giro con quella altrui. Mi auguro che anche nelle stanze del potere si mantenga una visione allargata sulle problematiche mondiali. Magari con un bel bouquet di peonie sul tavolo.
Purtroppo cara Ada,la pandemia non ci ha insegnato niente.E’ tutto un correre ,un andare in vacanza all’estero per poi tornare ammalati di Covid.Ma xché non apprezziamo quello che abbiamo a pochi km da casa?.Ciao
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Cara Lucia, temo che siamo degli inguaribili insoddisfatti, ed anche ingrati. Salvo le eccezioni, che ci rappresentano!
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