Il girasole

Mi rincuora il pensiero che il Girasole fosse caro a Van Gogh. Con la vita burrascosa che visse, ebbe intenso il piacere di gustare la natura nella sua espressione dinamica. Nel mio piccolo, qualche anno fa ho avuto la soddisfazione di apprezzare una distesa di Girasoli vicino a casa, a Castelcucco che ho immortalato in diversi scatti. Uno in particolare sembra aggiunto di proposito, per abbellire lo scorcio sulla chiesa parrocchiale; invece era cresciuto da solo, in quel punto strategico dove l’obiettivo lo ha colto. La foto ha fatto successivamente da copertina al calendario del mio paese. Adesso mi è ritornata tra le mani, scorrendo la galleria del tablet, mio archivio fotografico. Aggiungo che mi trovo bene a Castelcucco, paese vivace della Pedemontana del Grappa, dove frequentai le medie oltre cinquant’anni fa. Parecchi anni dopo ci sono tornata in veste di insegnante, conoscendo generazioni di studenti, provenienti anche dai paesi vicini. Molti sono ora adulti con figli. Il che mi riporta al Girasole che con tenacia completa il suo giro quotidiano seguendo il sole, come fa una persona nel suo percorso di vita. Incredibile come si intreccino le maglie del tempo, per cucire addosso ad ognuno l’abito che gli sta a pennello!

Luogo dell’anima

Un cordiale saluto dal mio luogo dell’anima, il pergolato di glicine. La pianta mi fu regalata per un mio compleanno da mia mamma, diversi anni fa: ora lei non c’è più, ma il suo dono è cresciuto in maniera avvolgente e flessuosa, regalandomi fiori colorati e profumati… ed ora ombra. Praticamente è come se mia madre continuasse a proteggermi da un luogo che immagino sereno come il gazebo naturale dove scrivo. Tra l’altro, non piace solo a me, ma pure alle mie gatte Puma e Grey che vengono a scorrazzare sui tralci dove si fanno le unghie. Anche il vecchio cane Astro non disdegna rotolarsi sulle foglie secche attorno al tronco che fa da tavolino. Nel contesto del modesto giardino (la parola giardino è un eufemismo perché l’area è un mix di piante e fiori, più somigliante al “brolo” di una volta), il glicine dà l’idea di un boschetto che invita al relax, favorendo lettura e scrittura. Un regalo su misura, con valore aggiunto crescente. Siccome amo i fiori e mi piace fotografarli, va da sé che il glicine è una fonte di emozioni. Gli ho anche dedicato una poesia, che ho stampato e successivamente appeso ad un tralcio dove è rimasta a volteggiare… finché un temporale l’ha spazzata via. Voglio sperare che il glicine abbia comunque gradito.