Nascita del sole

Ultimo giorno di Giugno, domenica. Da qualche giorno i gatti dormono fuori e si godono il fresco della notte. Ieri sera sul tardi, si sentivano i botti dei fuochi d’artificio provenienti dal paese vicino, per festeggiare i santi Pietro e Paolo. Pensavo che il rumore avrebbe convinto i felini a entrare in casa, ma niente da fare. Così stamattina mi sono svegliata presto, prima delle sei, col desiderio di aprire il portoncino e rivederli. E chi ti vedo per primo? La palla dorata del sole che sta per espandersi, in un silenzio interrotto soltanto dal tubare delle tortore. Non ci penso due volte e lo fotografo. Intanto sul davanzale della cucina si posiziona Grey, scavalcata da Fiocco e Pepe che si fiondano sulle ciotole dei croccantini. La nascita del sole è uno spettacolo emozionante che merita la sveglia anticipata. D’altronde sono in pensione e gestisco il tempo a mio comodo. Di pomeriggio recupero. Faccio colazione e poi vado a raccogliere la Salvia per essiccarla: ha delle belle foglie che profumano solo a sfiorarle. Tra le piante aromatiche, è quella che preferisco. Infatti la uso spesso e in molte pietanze: nelle zuppe, nel pesce al cartoccio, nella panatura del trancio di salmone, quando cucino gli straccetti di tacchino… e per aromatizzare l’acqua da bere. Nel mio giretto mattutino, do un’occhiata alle Ortensie che stanno cambiando colore e alle giovani Calle di un intenso giallo. Vedo che sta per schiudersi un Giglio di montagna che porta sullo stelo diversi fiori e pregusto lo spettacolo che mi offrirà. Scarseggiano i Gladioli, forse avrei dovuto togliere i bulbi in autunno e rimetterli a primavera, ma non riesco a star dietro a tutto. Devo badare anche alle piante verdi dentro casa, rappresentate da Ficus, Potos, Crassula, Spatifillo e Orchidea. Nel complesso non è stonata la battuta di Marcella che vede a casa mia un piccolo vivaio.

Intelligenza artificiale e intelligenza umana

“L’intelligenza artificiale fa passi da giganti. È di quella “normale”, purtroppo, che si stanno perdendo le tracce”: sono le parole che chiudono l’articolo di Massimo Giannini, dal titolo 3 euro e 3.336 miliardi dove confronta la morte del bracciante indiano Satnam Singh e la Nvidia, azienda tecnologica statunitense, il cui titolo ha raggiunto il più alto valore in Borsa di tutti i tempi. Rinvio il lettore a pag. 9 del settimanale il venerdì per l’analisi del testo, preferendo soffermarmi sulla chiusura. Di questi tempi si parla spesso di intelligenza artificiale, lo hanno fatto anche la premier Giorgia Meloni e Papa Francesco al G7 di recente, prima Bill Gates e altre persone importanti. Come per tutte le rivoluzioni – si pensi a quella industriale – porta con sé luci e ombre, bisognerà saperne fare buon uso. Sull’intelligenza normale sarebbero utili controlli, sostegni, fors’anche delle esercitazioni per non darla scontata o acquisita. Mi soffermo sul fatto di cronaca successo a Venezia con protagonista un 21enne, rimasto vittima di un atto di leggerezza: ha dato un calcio a una porta di vetro nel cantiere dove lavorava e un vetro gli ha reciso l’arteria femorale, morendo dissanguato. Certo Marco Salvagno non pensava che sferrare un calcio alla porta di vetro avrebbe provocato tanto disastro, ma è risaputo che il vetro è fragile. Forse voleva togliere di mezzo un ostacolo, senza andare per il sottile. Se è andata così, ha pagato molto cara la sottovalutazione del pericolo. Come la sua, tante tragedie potrebbero essere evitate, usando un po’ di più la testa, l’intelligenza che nel suo stesso etimo significa ‘intus legere’ cioè leggere dentro le cose, evitando almeno qualche effetto collaterale nefasto. Non tutto si può evitare. Ma l’intelligenza umana può dare una grande mano.

Disagio giovanile e criminalità

“Il bene non è il conto in banca” è l’opinione mi auguro condivisa di Sara Manfuso intervistata durante la trasmissione Diario del Giorno in onda su TG4 di pomeriggio. Argomento: Cristopher Thomas Luciani, il 16enne accoltellato a morte domenica pomeriggio da minorenni a Pescara, pare per un debito di droga. Assodato che la criminalità giovanile è in aumento, “Crox” – questo il suo soprannome – è stato ucciso da coetanei, giovani probabilmente allo sbando. La vittima era un ragazzino difficile. Da quando aveva tre anni viveva con la nonna, dopo l’abbandono dei genitori. Povera donna, chissà quanti sensi di colpa avrà. Dovrei interrogarmi anche sui ragazzi che hanno assistito alla mattanza e non sono intervenuti. Immagino il disagio dei genitori dei due che hanno sferrato i 25 colpi, respiro a fondo per diluire un po’ lo sgomento che mi genera questo fattaccio. Vorrei parlare solo di cose belle ma, dal momento che il mio è un blog libero e non scrivo su commissione non posso esimermi dall’informare anche su fatti di cronaca nera. Non scordo che ci sono bravi ragazzi che studiano/lavorano, si dedicano al volontariato, non hanno grilli per la testa e cercano di costruirsi un posto al sole…spesso all’estero. Ho la fortuna di conoscerne qualcuno. Vorrei spostare l’argomento di fondo – il disagio giovanile – sugli adulti tutti, dalla famiglia alla scuola, al contesto sociale, ai media. L’idea che mi sono fatta è che l’Italia non è affatto un Paese per giovani, definiti impropriamente ‘mammoni’. Non ho competenze per azzardare soluzioni. Di certo il problema non è nuovo. Giusto ieri sera Alberto Angela durante il programma ‘Noos – L’avventura della conoscenza’ illustrava dei graffiti da Pompei con dei giovani fustigati con delle verghe. Educare era e rimane difficile, secondo Freud addirittura impossibile. Forte la tentazione di delegarlo a chicchessia!

La forza di un lottatore

Non succede spesso di fare colazione in compagnia di buone notizie, ma qualche volta capita come è successo ieri. Durante il Tg1, all’incirca alle 7.30 trasmettono l’intervista a Manuel Bortuzzo, 25enne nuotatore delle Fiamme Oro. Colpito alle gambe durante una sparatoria davanti a un pub nel febbraio 2019, l”atleta ha riportato la lesione parziale del midollo spinale che lo costringe da allora sulla sedia a rotelle. Per 12 millimetri il proiettile non recide l’aorta addominale che non gli avrebbe dato scampo. Ad aggravare la situazione, sapere di essere stato vittima di uno scambio di persona: si è trovato nel posto sbagliato, nel momento sbagliato durante un regolamento di conti. Ma lui ha la forza di un lottatore e diventa un esempio di grande forza di volontà che porta anche in tivù, a Italia sì e nella casa del Grande Fratello VIP. Sulla sua storia è stato girato il film ‘Rinascere” tratto dall’omonimo libro scritto dallo stesso Bortuzzo. Riscoperto nel mentre un nuovo amore per lo sport, il giovane triestino, romano d’adozione punta a qualificarsi ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Ecco come da una vicenda tragica, nasca un nuovo rapporto con la vita. Durante l’intervista gli vengono fatte varie domande, tra cui qual è il suo rapporto con la carrozzina e a cosa si è aggrappato per superare la disabilità. A quest’ultima domanda risponde grazie agli amici, alla famiglia e alla musica (suona il pianoforte). Il suo numero fortunato è il 12 – in riferimento ai millimetri tra la parte colpita e l’aorta – perché rappresenta lo spartiacque tra la vita e la morte, il limite assegnatogli dal caso. Chiude l’intervista con una frase che rivela il benessere recuperato e che vale come monito per chi malauguratamente avesse a trovarsi in frangenti dolorosi: “L’opportunità di vivere è la cosa più bella”.

Tempo di zucchine

Fine giugno…autunnale! Le previsioni per Luglio sono incerte. Devo ancora mettermi in sella alla bicicletta e finora non sono riuscita a prendere il sole. Qualche giorno di caldo intenso ci aveva illuso di essere entrati nella bella stagione, sconfessata dalla ripresa delle piogge e abbassamento della temperatura. Fortuna che stamattina ho raccolto un mazzetto di fiori di zucca, – per precisione di zucchina – di un bel giallo intenso che solo a guardarli mi fanno sorridere. Li conteplo per un paio d’ore, prima di tuffarli nella pastella e friggerli. Un po’ mi dispiace, ma si sgualciscono in fretta. Le premesse non erano state buone perché le prime piantine messe in terra erano state spazzolate dalle lumache per ben due volte. Per il terzo tentativo ho cambiato ‘habitat’, fornito da una capiente fioriera, non il massimo per il bisogno di espandersi della pianta, attorno alla quale stavolta ho distribuito il lumachicida. Dubbiosa che l’esperimento funzionasse, ho controllato per vari giorni l’evoluzione e in capo a una decina ho constatato che il tentativo è riuscito. Ho gustato ancora i fiori di zucca pastellati e fritti, anche da bambina quando li faceva mia mamma. Però è proprio il fiore che mi attrae, a forma di stella e bello colorato. Al netto della frittura, i fiori di zucca sono un toccasana per la salute: sono una fonte di ferro, calcio, fosforo, magnesio e potassio, vitamina C e A e pigmenti carotenoidi. Inoltre sono ricchi di acqua e fibre e hanno un contenute calorico molto basso, ideali per essere consumati durante una dieta dimagrante. A me piacciono in tutte le salse, per così dire ma li consumo di preferenza cotti al vapore in compagnia di carote e patate, grigliati col prezzemolo, a barchetta ripieni di carne. Le brave cuoche fanno il pasticcio con le zucchine. Io mi accontento del risotto con le zucchine. Buon appetito!

Blog e romanzo

Non ho la memoria corta, sapevo che si sta avvicinando una data per me importante che riguarda la nascita del mio blog verbamea, solo che lo facevo “più giovane” ed invece compirà quattro anni il prossimo giovedì. Infatti ho controllato sul mio libro Post per un Anno che raccoglie i primi 365 articoli e il primo testo scritto porta la data del 27 giugno 2020: quando scrivo il tempo vola! Diciamo che per me è come una cura ricostituente, mi dedico a un’attività che mi piace e che mi consente di tenermi allenata mentalmente, oltre che relazionarmi con persone che mi corrispondono. Tra l’altro la data coincide con l’uscita del mio ultimo impegno letterario e approfitto del blog per presentarlo. Sì tratta di un romanzo breve, intitolato Ricami e Legami con un suggestivo dipinto in copertina che allude al tema della maternità, voluta e non realizzata a causa della guerra in Ucraina. I fatti si verificano in tempi recenti, con protagoniste tre donne che intrecciano a vario titolo le loro storie, come fili intrecciati sui ricami. La parte narrativa è arricchita dall’attualità dei post, cosicché nel romanzo si alternano due generi, il che rappresenta la novità rispetto ai miei precedenti scritti. Variante operativa: il manoscritto – scritto al computer – non è passato per la tipografia come le volte precedenti, ma è stato affidato a un servizio online che lo pubblica senza aggiungere o togliere nulla, lasciando all’autore la responsabilità della correzione, impaginazione, revisione. Quasi un gioco da ragazzi, disponendo dell’abilità e disponibilità di Manuel, fresco Ingegnere elettronico con svariate competenze. Senza di lui la mia ignoranza digitale sarebbe enciclopedica. Il libro è disponibile su Amazon, digitando semplicemente il titolo Ricami e Legami e il mio nome Ada Cusin. Oppure premendo sul link, se girato. A chi non ha dimestichezza col web, lo procuro io tramite prenotazione. In caso di lettura, sono ansiosa di conoscere la vostra opinione. Grazie 🌻

Longevità creativa

Oggi è il compleanno di Natalia Aspesi, giornalista, scrittrice e critica cinematografica. Gli anni sono 95, un bel po’ ma pare che lei non li voglia festeggiare. Il settimanale di Repubblica “il venerdì” le dedica la copertina e mi fa piacere. Apprezzo la rubrica “Questioni (non solo) di cuore” che l’arzilla signora tiene da parecchi anni e leggo con avidità le risposte alle lettere dei lettori. Tempo fa la rubrica era stata sospesa per un problema di salute della giornalista, per fortuna superato, tanto che è tornata a corrispondere coi lettori con lo spirito garbatamente graffiante che la contraddistingue. Sapevo che aveva una bella età, ma ignoravo il numero degli anni (Milano, 24.06 1929), quasi quanti quelli del professor Silvio Garattini (Bergamo, 12.11.1928) che la precede di sette mesi. Due esempi di longevità creativa. Le sue lettere del cuore sono diventate anche uno spettacolo teatrale cui ha dato voce Lella Costa e sono state raccolte nel volume ‘Questioni di cuore’ che ho letto, e ogni tanto rileggo perché offrono uno spaccato di umanità reale. Poi apprezzo lo stile della giornalista, diretto e senza filtri. Nell’intervista concessa a Marco Cicala dice: “Conduco la vita dei vecchi…faccio fatica a raccogliere le idee, i ricordi. Però non mi sono mica incattivita. Tutto questo avviene nella più assoluta se-re-ni-tà” e la immagino mentre scandisce di proposito la parola serenità che per me significa molto. Poi prende la difesa di Papa Bergoglio cui è scappata la parola della discordia (frociaggine) e riconosce che: “Specie a quell’età, il Papa può dire quello che vuole! Che male fa?”. Come non essere d’accordo? Mi piacerebbe averla tra i miei contatti, Natalia che considero quasi una di famiglia: attraverso le risposte alle lettere dei lettori fornisce una consulenza gratuita ed appagante. Auguri Natalia! 🌺

Turismo… e vandalismo

“Con i turisti arrivano i vandali’ è ciò che dice il giornalista del Tg5 mentre faccio colazione, che mi va quasi di traverso perché viene oltraggiato il patrimonio culturale, nostro fiore all’occhiello. Non è la prima volta, ma è avvilente che il comportamento si ripeta. Era successo giorni addietro nel Parco archeologico di Ercolano dove un turista olandese aveva inciso la sua firma sulla parete di una domus romana con pennarello nero, indelebile. Un gesto di “inciviltà e idiozia” come lo ha definito il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, dal momento che la cultura è un patrimonio universale. Ma universale pare anche la mancanza di rispetto per l’arte in generale che ci viene offerta su un piatto d’argento dove qualcuno sputa: vergognoso sia che si tratti di un connazionale, oppure di uno straniero che usano la vacanza per abbrutirsi anziché sollevare lo spirito. Episodio recente a Terracina, dove un 38enne è stato denunciato per avere imbrattato il Tempio di Giove Anxur, uno dei più importanti monumenti archeologici del Lazio. Ma sono in pericolo anche le Fontane e il Colosseo. Forse chi imbratta, deturpa beni/opere ignora che rischia la reclusione da 1 a 5 anni e una multa fino a 10.000 euro. Peggio se lo sa e lo fa lo stesso. Immagino che il problema sia a monte, da ricercare nella maleducazione imperante e nella voglia di apparire, in una società dove i freni inibitori sono labili. Non sarebbe male che a scuola aumentassero le ore di Educazione civica e pure quelle di Educazione artistica, dato che siamo depositari del maggior numero di siti Unesco. Infine, un po’ di sano orgoglio nazionale a favore della bellezza comunque declinata darebbe una spinta alla ripresa morale, e non solo.

Vacanze ‘esperenziali’

Vacanze esperienziali: lo leggo nell’articolo “Vacanze di charme per fare colazione al tavolo di Audrey o sotto un Tiepolo” pubblicato ieri sul quotidiano la tribuna. Non è la prima volta che mi imbatto nell’aggettivo “esperienziale” usato ultimamente in ambito letterario. In questo contesto, vale per soggiorni in posti prima del covid proibitivi e diventati abbastanza accessibili, ma non alla portata di tutte le tasche, trattandosi di ville, palazzi e dimore lussuose (cento euro a notte il soggiorno più economico). Trattasi di un’iniziativa turistico-promozionale concepita durante la pandemia e varata lo scorso anno, col contributo della Regione Veneto che raccoglie al momento 35 edifici storici adatti per offrire all’ospite un’esperienza particolare e multisensoriale. Infatti l’obiettivo è quello di farlo interagire con la storia, le tradizioni, le persone e le strutture del luogo prescelto, coinvolgendone tutti i sensi. Turismo esperienziale ed eventi privati sono i programmi più richiesti, ma ce ne sono anche altri. Mi pare una bella iniziativa che valorizza il territorio ed inorgoglisce chi lo può fruire da dentro una bella dimora, osservando in maniera ravvicinata dipinti e arredi prestigiosi di edifici costruiti tra il XV e il XIX secolo da famiglie patrizie della Serenissima. Il mio stimato professore di Liceo Armando Contro aveva una passione per le Ville Venete, tanto che una volta – forse più di una – ci portò in visita di istruzione delle classi del suo Istituto romagnolo, passando per Possagno dove abitavo e la Gipsoteca del Canova. In quella occasione mi cercò, ma purtroppo lo seppie tardi e sfumò l’occasione di rivederci. Meno note delle Ville Venete ma senz’altro attraenti sono diverse altre dimore sparse sul territorio, anche vicino casa. Una è Ca’ Pasini in Via Piovega a Fonte, da me scoperta lo scorso autunno in occasione della presentazione del libro della collega Paola Gallina “Ca’ Pasini. Storia e Arte”. Un parco stupendo, curatissimo, da andarci a nozze. Da solo merita una visita. Un’esperienza ossigenante, una vacanza dell’anima.

Stagione e stagioni (della vita)

Ebbene, ci siamo: l’estate c’è e con un po’ di timore la accolgo, augurandomi che porti soprattutto cose buone. Nell’emisfero boreale, ovverosia il nostro, tradizionalmente inizia con il solstizio di giugno – il 21 – fino al 20 settembre , prima dell’equinozio (21 settembre) che inaugura l’autunno. Però l’estate metereologica inizia il primo giugno e si espande nei mesi di luglio e agosto: insomma, è il cuore della stagione, con i pro e i contro. Quando lavoravo, era il periodo più atteso dell’anno. Ricordo che compilavo con emozione la domanda delle ferie, piazzando con studiata attenzione i 30 giorni di congedo ordinario più i 4 di festività soppresse (non so se funzioni ancora così), nell’ambito dei quali facevo cadere le puntate al mare, mai troppo lunghe, al massimo una settimana. Mi riferisco al periodo quando mio figlio, oggi 35enne era bambino. La partenza era preceduta da una specie di piccolo trasloco, onde evitare che il cambio di luogo e ambiente destasse difficoltà. Per alcuni anni è andata bene. Poi ho staccato la spina. Da quando vivo in una casa di proprietà sono cambiate molte cose: coltivo gli hobbies a me congeniali e non provo più l’esigenza di ‘andare in ferie’ dal momento che ho sotto controllo la fonte del mio diletto: piante, fiori, gatti, spazio e amicizie. Se mi capita l’occasione, non mi nego per una puntata al mare o in montagna in buona compagnia. Evito viaggi lunghi in macchina da sola e prendo treno e/o aereo proprio se devo. Una bella esperienza è stata la crociera alle isole greche con mamma, prima che se ne andasse. Non ho lo spirito di Manuel che è appena stato a Lisbona (l’anno scorso in nord Europa e l’anno prima a Singapore) ma nemmeno i suoi anni! Giusto stamattina, al bar delle signore all’incirca della mia età facevano battutine sulla ‘vecchiaia’, una stagione niente male ad arrivarci in salute e buonumore!