La memoria è lo scriba dell’anima (Aristotele) Liliana Segre (Milano, 10.9.1930) si dice preoccupa per la trasmissione della memoria, ovverosia teme che i tremendi fatti legati alla Shoah cadano nel dimenticatoio. La senatrice a vita, sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau ritiene che nei libri di storia non resterà neanche una riga. Il suo pessimo al riguardo è palese e lo ha manifestato durante l’incontro con il sindaco di Milano Giuseppe Sala, per presentare le iniziative milanesi del Giorno della Memoria, oggi appunto. Mi auguro che la sua percezione sia per eccesso, perché la memoria è un valore, e su questo non ci piove. Casomai potrebbero essere riviste le modalità con cui si rende visibilità alle vittime delle guerre: talvolta il silenzio è più rispettoso dell’insistenza tematica. Comunque a me non pare che ci sia fastidio riguardo a questo argomento e anche i palinsesti delle varie reti lo propongono: va da sé che proporre non equivale a imporre, ognuno ha una coscienza e agisce di conseguenza. Quando andavo a scuola io, non si parlava di foibe e nemmeno di Shoah, non si invitavano reduci dal campo di sterminio e non si leggevano autori che ne trattassero. Qualcosa si è mosso e la paura di parlarne è stata superata. La parola scava come goccia la pietra. Piuttosto è naturale che i testimoni si assottiglino, data l’età avanzata e questi dovrebbero essere tenuti in gran conto, magari persuadendoli a testimoniare. Però è vero che molti hanno scelto la strada del silenzio, per non rinnovare la pena, che trattenuta diventa un insopportabile macigno, secondo il seguente proverbio del calendario filosofico: “Le cose che non dici per non ferire feriscono te”. A mio dire, “il pericolo dell’oblio” paventato dalla Segre è un’ipotesi che dubito abbia seguito. La mia percezione è che il valore della memoria venga coltivato, anche se protetto da una rete di riservatezza. Nel mentre mi procuro il suo libro La stella polare della Costituzione che contiene il suo discorso del 13 ottobre 2022 a Palazzo Madama e la seguo in compagnia di Fabio Fazio stasera su Rai 1, ore 20.35 🥀
Mai come quest’ anno è utile ricordare i morti dello sterminio nazista ,con una guerra in corso .Mi auguro solo che scuotino le coscienze di chi continua questa guerra assurda ,perché questa possa finire al più presto!!! 🙏🙏🙏💖💖
"Mi piace"Piace a 1 persona
È un desiderio condiviso che tacciano le armi, chissà che ci sia a breve un’inversione di tendenza…non voglio abbandonarmi allo scoramento…pregare non fa male ma temo non basti! Incrociamo le dita 🤞🍀🌻
"Mi piace""Mi piace"
Grazie per questo testo che pone l’attenzione sul valore della memoria. Che è anche una respinsabilità personale oltre che politica.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie amico, dell’attenzione che riservi ai miei testi. Condividere e confrontarsi è un modo per sostenersi, che corrisponde a una rete di salvataggio: un conforto! Sereno pomeriggio 🌻
"Mi piace""Mi piace"
Oggi per riempire questa giornata di un racconto importante che è stato fatto su radio 24 da Dario Ricci e Daniele Bellagio, racconti che rendono l’idea di che cosa abbia rappresentato la Shoah; perchè quando si parla di quei numeri cioè i numeri dello sterminio degli Ebrei e purtroppo non solo anche di quanti soldati Italiani che con la decisione del nuovo governo Italiano di non combattere più insieme alla Germania non hanno voluto diventare soldati sotto Hitler e sono stati inviati anche loro in quella spaventosa condizione:
I numeri come dicevo la dimensione è talmente enorme che si fatica a cogliere che cosa effettivamente è stato. I racconti possono aiutare a dare una dimensione a tutto questo, una dimensione che la nostra vita di tutti i giorni è inverosimile e non solo per me ma per nipoti e figli che non riescono neanche a vederlo come qualcosa di vero.
Vengono descritti i racconti dei figli dei sopravvissuti, il che ci da ancche lo spunto per riflettere su quello che dice la Segre che la gente non ne vuole più sapere.
Tra poco la Shoah saranno due righe sui libri di storia, spero che non sia così vero, guardando quello che sta succedendo adesso in Ucraina. Questo passaggio generazionale con l’avanzamento della tecnologia è probabile che porti a dimenticarci, spero proprio di no perchè il pericolo di questo homo Sapiens è sempre presente.
Credo che il nome sia Klara Vacsberger (di sicuro scritto sbagliato) che racconta del padre Arminio, “La voce dei salvati di Auswitch” : la serie di podcast si chiama ” Voci della Memoria” è sulle principale piattaforme di radio 24 oppure il sole 24ore
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie per le informazioni. Voglio sperare in una “staffetta della memoria”, così si è espresso stamattina un importante personaggio di cui non ricordo il nome. Legittimo il timore dell’oblio della Segre, ma nel mentre molto è stato raccolto, in film, documentari, interviste, libri, fotografie. La stessa guerra russo-ucraina in corso riproporrà, giocoforza, le brutalità che si rinnovano durante i conflitti, per cui la storia ripete se stessa. Come dici tu, non ci meritiamo di abitare un pianeta che viene devastato in nome di che poi? Supremazia, denaro, violenza…sapendo che la vita è unica e irripetibile. Anche per chi con la guerra ci guadagna. Ma non l’immortalità! Ciao amico, grazie per il contributo, buona serata! 🤞🍀🌻
"Mi piace""Mi piace"