Annessi e connessi bellici

Monastero di San Giorgio nell’est dell’Ucraina distrutto da un missile russo. Aggravante, se possibile, apprendere che l’eremo appartiene al patriarcato di Mosca, guidato dal patriarca Kirill. Risalente al 1526, vi avevano trovato rifugio diversi civili fino allo scorso marzo. Per la seconda volta in due mesi è finito sotto le bombe russe. La struttura ospitava anche una scuola pubblica e una scuola parrocchiale. Un ennesimo affronto all’Ucraina, al suo patrimonio e alle sue radici culturali. Dall’inizio della guerra, un centinaio di edifici religiosi sono stati distrutti o danneggiati. Vedo in internet una foto di com’era il Monastero prima della guerra: mi colpisce il turchese delle cupole, un colore rilassante…sbriciolato con il resto del complesso monumentale. Il proverbio ‘Al peggio non c’è fine’ pare proprio appropriato. La parola monastero/eremo evoca di per sé pace e tranquillità, un luogo dove i pellegrini di un tempo trovavano asilo, e i civili di oggi riparo dagli attacchi nemici…fino a prova contraria. Ho fatto esperienza dell’ambiente ‘protetto’ del monastero un paio di volte nella vita: a Praglia con gli studenti delle medie, quando insegnavo e al Monastero dei frati cappuccini di Savona per la premiazione del Concorso letterario ‘Insieme nel mondo’ cui avevo partecipato. In quest’ultimo avevo anche pernottato, oltre che condiviso pranzo e cena con i frati, cordiali e alla mano. Fu là che ebbi ispirazione per realizzare un orto dei semplici (piante aromatiche) e mettere a dimora piante grasse in contenitori stravaganti, come faceva il frate che se ne occupava. Sono convinta che chiunque sia passato per un monastero, si sia portato dietro un carico di buonumore e di leggerezza, doti purtroppo ignorate da chi fa la guerra.

6 pensieri riguardo “Annessi e connessi bellici”

  1. Che ricordi, Praglia!
    Nel complesso dell’abbazia si trova anche un laboratorio per il restauro di pergamene, libri antichi.
    Ci andai un paio di volte per il mio Ente a portare delle pergamene da restaurare e poi portai anche i miei bambini per una visita e un giretto nella zona.

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    1. Sì, bel posto, con un intraprendente frate che faceva ridere – ma anche strattonare – gli studenti distratti! Ricordo anche l’annesso bazar…ci tornerei, in buona compagnia. Grazie per la testimonianza, buon pomeriggio!

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  2. Ciao Martina ,anch’ io ho un bel ricordo di Praglia e capisco quelle persone che frequentano questi posti per meditare e ritrovare se stessi.Per la distruzione del monastero di San Giorgio ,trovo una cosa infame che si colpisca l’ arte di queste chiese e la memoria mi riporta a quando fu bombardata l’ abbazia di monte Cassino nell’ ultima guerra … Non ho parole……🙏🙏🙏

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  3. Purtroppo la Cattiveria di un bombardamento Inutile senza senso verso un monastero viene solo dall’incapacità umana dei valori essenziali che accogliamo all’interno di un monastero. Pensano di distruggere l’ apertura verso il credo e di conseguenza la distruzione del sapersi vivi e presenti !!!

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    1. Già, valori essenziali addio! Ma sotto la cenere deve pur restare qualcosa…che arriverà la rinascita, si spera! Nonostante lo stallo delle trattative diplomatiche, mi illudo che Putin e oligarchi facciano autocritica e si possa girare pagina… perché ce ne vorrà di forza e coraggio a rimettere tutto in piedi! Grazie per l’intervento, buon pomeriggio! 👋

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