Suoni discordanti

Mentre apro il portoncino stamattina, verso le sette e trenta, vengo colta da due suoni differenti: quello allegro delle campane e quello secco del fucile, una combinazione disarmonica che mi solleva e mi inquieta nello stesso tempo. Premetto che mio padre era cacciatore, ma non ha forzato la mia indole data la mia natura femminile. Se fossi nata maschio, temo che avrei dovuto combattere parecchio, per dissociarmi da eventuali tentativi di indottrinamento. È chiaro che sono contro la caccia, che ritengo “sport” assolutamente non indispensabile per la sopravvivenza, viceversa dal suo esordio. Le campane sono attraenti perché le collego a qualcosa di buono e familiare, avendo vissuto da bambina in piazza Pieve a Cavaso del Tomba dove la chiesa parrocchiale è ancora centrale. Può essere che si sia sedimentato nella mia memoria il ricordo dello scampanio in coincidenza delle messe mattutine o festive. Si tratta di un piacere uditivo che mi distende ancora, sebbene non sia una praticante. La campana di per sé è un manufatto…che ha fatto la storia dei popoli passati, oggi superata dalla tecnologia, e bisogna adattarsi. Però è rimasto il simbolo, che ritorna ad esempio in occasione della Pasqua, nella versione delle campane di cioccolato, oppure a Natale in quelle luminose appese sull’albero. Tutta un’altra storia per i fucili, purtroppo presenti e invadenti in certa cronaca nera nazionale e mondiale, specie in America dove vige il grilletto facile. Con buona pace del cacciatore “naturalista” che non intente fare violenza…salvo ai pennuti di passaggio.

4 pensieri riguardo “Suoni discordanti”

  1. Allora ,premetto che anch’ io sono contro la caccia ma non capisco chi non sopporta il suono delle campane .Io trovo così bello quando suonano a festa, mi danno un senso di serenità e di pace interiore . Buon pomeriggio e a stasera ……..👋👋👋👋

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    1. Siamo proprio simili nel sentire, cara Lucia.
      Può essere che se le campane sono continue ed insistenti (ma oggi è raro, immagino), il gusto si ridimensionerebbe. Arrivederci e sempre grazie 👋

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  2. Care Ada e Lucia, capisco che non mi capirete, ma non sopporto il suono delle campane. È un’intolleranza nata più di 40 anni fa, da quando abito a 20 metri dal campanile, passi il suono del mattino, del mezzogiorno e del vespro, sgraziato, ma breve; quando suonano per preannunciare la Messa devo chiudere le finestre per smorzare il rumore.
    Provare per credere. Ciao.

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    1. L’eccezione che conferma la regola, comprendo. Adesso però so che posso trovare dove abiti facilmente, puntando dritto al campanile! Tieni duro…e chiedi se è possibile usufruire di un alleggerimento acustico. Buon pomeriggio e grazie di commentare, anche dissociandoti! 👋

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